Nel febbraio del 1164 un terremoto, interpretato dal popolo come un segno per la corruzione politica e religiosa dell'epoca, danneggiò il monumento. Si decise così per una ricostruzione, che rendesse l'edificio magnifico quanto ci si aspettava che tornasse ad essere il regno. Gualtiero Offamilio, allora Vescovo di Palermo, seguirà la ristrutturazione e nel 1185 presiederà alla solenne consacrazione, della nuova maestosa Cattedrale di Palermo.
Da allora la cattedrale ha subito numerose modifiche, a volte con grande successo (come nel portico a tre arcate del XV secolo di Antonio Gambara, che impiegò 200 anni per essere completato), e talvolta con risultati meno fortunati (come nel caso delle modifiche apportate in base a un progetto di Ferdinando Fuga tra il 1781 e il 1801). A detta di alcuni, per fortuna il lavoro di Fuga non si è esteso alla facciata esterna ad est, che è ancora adornata con gli esotici disegni della cattedrale di Gualtiero, e alla facciata di sud-ovest, che fu realizzata nei secoli XIII e XIV ed è un bell'esempio di artigianato locale in stile gotico.
Ad oggi, l'ingresso della cattedrale, con le sue 4 torri di epoca normanna e il portale in legno realizzato nel 1426 dal Miranda, è preceduto da una statua di Santa Rosalia, una delle sante patrone di Palermo. Sopra agli archi, una decorazione raffigurante l'albero della vita in una complessa composizione geometrica di stile islamico, composta da 12 tondi che mostrano frutti, esseri umani e animali, databile probabilmente alla fine del 1200.
Entrando nella Cattedrale di Palermo, a tre navate, a sinistra si trova l'Area Monumentale, che ospita diverse tombe reali normanne. Vi sono conservate le spoglie di due dei più grandi sovrani siciliani: Ruggero II e Federico II di Hohenstaufen, oltre a quelle di Enrico VI e Guglielmo II.
Il tesoro del Duomo ospita anche una piccola collezione di gioielli e cimeli religiosi di epoca normanna. Il pezzo più straordinario è la corona del XIII secolo di Costanza d'Aragona (moglie di Federico II), realizzata da artigiani locali in filigrana d'oro finissimo e tempestata di gemme.
Tesori forse meno preziosi, ma più bizzarri, includono un dente e le ceneri di Santa Rosalia, custoditi in reliquiari d'argento.
La verità è che, come è difficile tracciare la storia della Cattedrale di Palermo, è difficile anche districarsi tra gli elementi architettonici che la compongono, tanti sono gli stili. Capitelli, colonne, statua, fregi e decori; archi, colonne, pavimentazioni, pitture e mosaici, cripte... Ci sono molti modi di approcciarsi alla visita di questo eclettico capolavoro di architettura e arte palermitana, due fondamentali: lasciarsi affascinare e perdersi, o farsi guidare da un esperto. Il nostro consiglio e di vivere entrambe le esperienze, poi fare una passeggiata rilassante tra le vie ei vicoli del centro, tra i banchi di un mercato con i profumati e colorati prodotti locali. Magari assaggiare qualche piatto tipico siciliano, in un ristorante, o cogliendo al volo un'occasione dai tanti banchetti che offrono l'ottimo street food di Palermo.